Sede di una delle prime comunità monastiche modenesi a partire dal 996, la chiesa di San Pietro custodisce preziose opere del Rinascimento modenese.
Annessa all’ antica Abbazia Benedettina fondata nel 983, la chiesa è stata ricostruita tra il 1476 e il 1518.
La facciata in cotto è attraversata da un pregevole fregio, anch’esso in cotto, composto da cavalli marini intrecciati a satiri alati e realizzato intorno al 1530.
Nella facciata si aprono sei rosoni in cotto. Pregevoli portali di marmo aggiunti nel 1549 sono raccordati da un’unica scalinata. L’aquila estense spicca sui capitelli del portale centrale.
L’interno, ripartito in cinque navate, è ricco di opere realizzate tra il ‘400 e il ‘500, che costituiscono quasi una rassegna degli artisti locali del tempo. Di Antonio Begarelli sono le sei grandi statue in terracotta, addossate ai pilastri della navata centrale, raffiguranti la Madonna col Bambino e vari santi: San Francesco, San Bonaventura, Santa Giustina, San Pietro e San Benedetto.
Di particolare importanza è la nona cappella sulla navata destra in cui è collocato il grandioso Altare delle Statue realizzato nel 1553 da Antonio Begarelli (che qui venne poi sepolto).
Sono raffigurati la Madonna in Gloria e i Santi Pietro, Paolo, Geminiano e Benedetto. In fondo alla navata destra si ammira la Pietà del Bagarelli.
La seconda cappella sulla navata sinistra è dedicata a San Geminiano col dipinto del Santo e nella predella episodi della sua vita.
Nella parete sinistra in fondo una lapide ricorda Alessandro Tassoni, le cui spoglie vennero qui poste nel 1866.
Notevole è l’organo cinquecentesco di Giovanni Battista Facchetti.
Di particolare pregio è la Sagrestia con gli affreschi di Girolamo da Vignola e con i banconi dalle splendide tarsie eseguite da Gianfrancesco da Cremona nel 1548.
Annessa alla chiesa è la Spezieria Monastica con acetaia.
Attiguo alla chiesa è il Monastero Benedettino con un bel portale seicentesco. All’interno si apre il Chiostro delle Colonne.
Di recente è stato scoperto un suggestivo affresco raffigurante San Benedetto e il Re Totila dei Goti attribuito a Bernardino Cervi.